MAURO PENNACCHIETTI
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Temporary portraits

Luca

5/3/2025

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Luca Basilli [41], Caldarola (MC), 5 marzo 2025
Luca Basilli [00:00]: Sono Luca Basilli, siamo a Caldarola e ho 41 anni. E per quanto riguarda il discorso del terremoto m eh per me il terremoto comunque non è mai cessato in un certo in un certo senso. nel senso che eh sì, il terremoto effettivamente praticamente diciamo che non c'è più, anche se magari ogni tanto si rifà si fa risentire così più o meno, diciamo, non come quando è successo il grande terremoto, diciamo, che ci ha cambiato un po' la vita, diciamo un po' tanto, no? Un po' e ovviamente il tutto quello che era la mia vita precedente e cioè prima del terremoto, eh, è tutto cambiato, è cambiato il posto dove sono nato, in cui ho vissuto e perciò anche i ricordi che avevo, nel senso a livello anche di infrastrutture e è cambiato molto e perché sono state danneggiate, poi sono state demolite e perciò anche dei riferimenti, no, che fanno parte del nostro del mio passato e anche lo stesso rapporto eh sociale con le persone è cambiato perché, diciamo, il terremoto ci ha scosso molto tutti dal profondo e perciò questo scuoterci dal profondo ha portato i suoi danni, perché il terremoto è sì quello pratico, quello, no, delle case distrutte, quello del dei rapporti diversi, ma terremoto più grande forse è stato quello che ognuno di noi si è portato dentro e questo scuoterci dal profondo ha portato una sorta di isolamento, una sorta di chiusura, no? Ha portato delle macerie anche emotive e ci ha un po' allontanato eh questo scuoterci M ovviamente eh tante persone che magari ecco prima venivano, perciò quando parlavo di rapporti con le persone e venivano perché avevano una seconda casa e col fatto del terremoto non è stato più possibile e perciò quel tipo di rapporto con le persone, no, con gli amici e d'infanzia anche non c'è più perché non potendo più venire eh diciamo si è perso anche, no, questa un po' questa amicizia, questa frequentazione, perciò si si è allentato un po' anche il rapporto con le persone con cui uno ha passato l'infanzia. Questa cosa qui ovviamente ti ha lasciato anche un po' di amarezza, un po' sorta di scompenso, nel senso buono, nel senso, perciò ecco non ci si è allontanati per questo motivo.
Poi dopo ognuno ovviamente la vita la vive a seconda delle proprie scelte, delle proprie esperienze che fa, ci mancherebbe, non voglio addossare tutto al terremoto, però comunque il terremoto ha fatto ha amplificato questo questa cosa qui e in più poi c'è stato anche un discorso vivendo su un su un comune turistico eh M c'era anche un discorso di economia del posto, nel senso anche lì che vivevamo appunto di turismo, non avendo più le infrastrutture, eh non c'è stata la possibilità, no, di avere quel tipo di flusso e che portava un senso vivo del posto, un senso di socialità, un senso di partecipazione senso di festeggiamenti, di tante cose e perciò anche quello sicuramente ha inciso molto e perciò vanno un po' di paripasso le cose e in più poi dopo ecco c'è stato un secondo terremoto tra virgolette abbastanza attaccato perché c'abbiamo avuto il Covid e che quello è stato un terremoto diverso, eh, più individuale, cioè nel senso lì e c'è stato il terrore, forse magari esagero anche il terrore e la paura, cioè si vedevano proprio le persone che erano tutte timorose, cioè c'è stato questo isolamento eh nel vero senso della parola, e c'è stato questo distaccamento, questo timore, questo chiudersi un po' eh un po' perché c'è stato, insomma, imposto per appunto per il discorso del Covid, un po' perché le persone c'avevano proprio timore e paura. E questo qui ha lasciato, secondo me, molte, ma molte ferite all'interno delle persone, cioè a livello proprio di rapporti sociali. Parlo ehm queste due cose, cioè il terremoto prima e poi subito. dopo il Covid, secondo me, sono stati due elementi schiaccianti per quanto riguarda i rapporti sociali, cioè anche io, come tutti quanti, diciamo tra virgolette, ho sofferto molto, ho accusato molto questo fatto del Covid e è stato un'esperienza che bruttissima. bruttissima e che ci ha allontanato tanto con tutte le persone.
Tante persone sono venute a mancare, anche persone del posto che erano comunque, no, personaggi simpatici, persone che uno c' c'era cresciuto e per questo Covid c'ha, insomma ha si ha portato via anche queste persone, insomma, come sappiamo ha fatto diverse diversi morti e sono state due cose, come per me schiaccianti, schiaccianti e hanno secondo me allontanato molto le persone nel frequentarsi, nel chiudersi, anche oggi che, diciamo, siamo, no, lontani da quel periodo, siamo, diciamo, oltre e anche i dati stessi dicono che è una cosa, diciamo, molto molto più ristretta, non a quei livelli che abbiamo vissuto, però i danni, nonostante che siamo più lontani da quella situazione, comunque nelle persone sono state fatte, ma io parlo per me, ma mi permettono di dire che noto questa cosa, questa lontananza. Oltre a questo, eh ha portato tanto, secondo me, a non per scelta, diciamo, al 50% a buttarsi a ripiegare su un discorso eh di cellulari, computer e tutto questo qui e ovviamente secondo me ha portato un danno. Un danno è quello che praticamente le persone socializzano molto meno perché per un periodo di tempo ci siamo dovuti arrangiare per sentirci, vederci eh con tablet, smartphone e videochiamate magari, no? E cose di questo genere. Nel periodo in cui eravamo in lockdown non potevamo uscire, perciò ci siamo tutti arrangiati attraverso queste questi modi e sicuramente questa cosa qui, anche se siamo usciti dal Covid, ci è rimasta un po' attaccata. Ecco, quando dicevo prima, i rapporti sociali si sono trasformati, anche perché penso che non tutto il progresso sia un progresso sano, ma c'è anche un progresso regresso. E questo sta prendendo questo de di utilizzare sempre di più per conoscere, per vedersi, per tante altre cose, potrebbe essere un progresso regresso se viene, diciamo, abusato un po' di questo tipo di cose, insomma, bisognerebbe, ecco, eh riscoprire un po' secondo me il dialogo il vedersi e il cioè più i rapporti umani. Io ho notato che sia il terremoto che il Covid dopo, ma soprattutto il Covid ha causato una perdita grande di valori nel, come dicevo prima, proprio nell'essere umano, nel parlare, nel discutere in senso buono.
Nel vedersi, cioè se è proprio, cioè non c'è più, sembra quasi che non c'è più il desiderio di voler incontrarsi, voler parlare perché tutto corre troppo veloce. È come se dovessimo sta a dietro a qualcosa che se non stiamo dietro a questo corri corri siamo perdenti, siamo gli ultimi del carro o siamo visti di cattivo gusto diversi. No, io invece penso che dovremmo un po' rivedere questi lavorare su sui danni che sono stati fatti dal Covid. Eh, però capisco che non è sempre facile però riscoprire quello che è il rapporto umano, il comunicare, il vedersi, perché secondo me eh una videochiamata e vedersi su un computer, adesso faccio un esempio, tanto per dire, non sarà mai come vedere una persona dal vivo guardarla negli occhi. Perciò m stiamo andando, mi permetto di dire, un po' alla deriva e questo si è una cosa che comunque si ultimamente e anche su degli articoli magari, no, che uno può leggere che ci stanno delle problematiche del genere. Ecco, io non vorrei arrivare a eh andando avanti nel tempo che magari ecco eh siamo dipendenti, già lo siamo forse dipendenti da tutto quello che è i media, Facebook e tante altre cose. Non vorrei che un domani ci siano delle delle cliniche, adesso la metto là in senso in senso scherzoso, delle cliniche poi per un disintossicamento mediatico, cioè nel senso che siamo talmente tanto legati a queste cose che non c'è più il rapporto sociale vero e proprio, cioè la gente deve andare in qualche posto per riscoprire certi valori. Ecco, io questo è un timore mio personale che così esterno E sicuramente siamo costantemente, oltre a quello che ho detto finora, costantemente bombardati da notizie negative, un po' da tutti i fronti. Adesso io non voglio fare il pessimista, ma faccio il realista, perché comunque le notizie negative arrivano un po' da tutti i fronti, no? Eh, comunque Partiamo telegiornali, accendiamo il computer, no, internet e questo ne queste notizie negative che ci arrivano un po' da tutte le parti sicuramente eh non aiutano l'essere umano, cioè non aiutano i rapporti sociali, cioè intimoriscono, intimoriscono e creano paure, secondo me, nel dentro le persone. anche no.
Ehm queste paure amplificano quel discorso che facevo prima quando parlavo di no difficoltà nel parlare, nell'essere, no, trovare questa questo scapio, queste comunicazioni, perché uno sente la notizia magari che c'è stato quel caso di violenza allora oppure c'è stato quel quell'assassino, quel cioè tutte queste cose qui creano nell'essere umano timore, timore, no? Perché uno c'ha paura nell’incontrare, nel vedere, perché ha sentito oddio, questa persona sarà così, sarà in questo modo, sarà allora come facciamo? Il computer, il tablet, le videochiamate. Perciò il negativismo ha portato anche a questo che già c'avevamo col Covid e prima ancora col Perciò secondo me c'è un trauma generale e un una grandissimo una perdita grande di valori dato da tutto quello che ho detto fino adesso e le notizie che per carità di Dio è vero pure che uno non è che si deve girare dall'altra parte e far finta di niente perché non sarebbe una cosa corretta. No, eh, viviamo nel mondo, è bene anche sapere quello che succede nel mondo, però, cioè, c'abbiamo bisogno anche un po' di respiro, nel senso metaforico, un po' di no, di sciolti, di essere un pochino più sereni, non è che eh non ci aiuta. Noi che abbiamo vissuto il terremoto e il Covid che venivamo a già da una situazione di forte stress, sia per una cosa che poi per l'altra questo continuare a no a incentivare con tutte le notizie negative, insomma, che vengono nel mondo, no? Diluvi, in senso, ecco, oppure altre cose del genere, no? La natura poi risponde e a quanto pare a volte risponde anche con determinazione, insomma, facendo anche morti come è successo terremoto, ma succede insomma, in altre forme. Ehm è sicuramente è cambiata anche il modo, m cioè tante generazioni non conosceranno magari ehm quello che era prima del terremoto. Adesso mi ricollego. a quello che dicevo prima.
Perciò alcune cose sono andate perse, le persone, alcune persone, soprattutto le persone anziane che diciamo facevano ecco questa sorta di staffetta, no, nel dare un senso di continuità a tradizioni, a storie che non c'è più questo qui però se si perde piano piano anche, no, le tradizioni, le cose vere, cose veramente che c'avevano un valore, perché io penso anche una cosa che quando andiamo indietro nel più andiamo indietro nel tempo e più si ritorna a valori. Nel senso la famiglia com'era, diciamo, una volta era molto più unita, c'era molto più m colloquio, non cioè non c'erano cellulari, non c'erano tante altre cose che quello che dicevo prima che hanno perciò tagliato la comunicazione, no? Perciò si sta quando si stava a tavolino era un momento di proprio in cui si parlava, ci si guardava sugli occhi, ci si faceva delle domande, si parlava della vita quotidiana. Invece oggi come oggi si tende molto a isolarci, no? Ognuno per sé, nel suo cantuccio con il suo cellulare. Mi è successo a volte anche di vedere famiglie a tavola, magari quando uno esce va al ristorante, no? E ognuno col proprio cellulare sullo stesso tavolino. Cioè, questo è è veramente, secondo me, io osservo molto, eh un esempio di isolamento e invece prima questo non c'era. È una perdita grande questa qui, perché poi dopo gli insegnamenti, i valori, se non vengono passati, no, da un genitore a a un figlio, perché tutti sono molto chiusi in se stessi, in questi cellulari e poi delle mancanze nella crescita di un figlio, della crescita di un no a livello proprio educativo, direi. Perciò, ecco, questi sono altri danni che magari i cellulari, queste cose qui hanno portato e ce le ritroviamo. Ha voglia se ce le ritroviamo. E questo è un grosso problema, un grossissimo problema. E poi un'altra cosa che diciamo che m'ha colpito molto è a livello proprio umano che è tutto questo sfruttamento, cioè lo sfruttamento che si vede proprio da tutte le parti su tutti settori, m cioè il le persone vengono soprattutto certi tipi di persone, tipo ecco gli stranieri, no.
Che magari vengono da situazioni molto difficili, che può essere la guerra, che possono essere altre cose che vengono in Italia con la speranza comunque, no, di fare la loro parte, di lavorare, di trovare e beh vengono sfruttati. Cioè, secondo me nel 2025 c'è sorta di sfruttamento a livelli mastodontici questa cosa qui non ci possiamo chiamare uomo sapiens quando facciamo delle cose del genere posta io parlo di progresso regresso non ci si riconosce più in quasi in nulla, diciamo, nel 2025, perché siamo tutti un po' ehm una barca in mezzo al mare senza remi e questo è un mare molto in tempesta. Secondo me, per i motivi che dicevo prima, quelli adesso non li voglio ripetere il discorso e però siamo in un mare proprio in temp mare nero e non lo so, dovremmo, secondo me, eh chi ha più giudizio, chi ha più buon senso, che oggi come oggi è una cosa difficile da trovare. secondo me deve un po' soccorrere, diciamo, metaforicamente parlando, queste questa situazione di totale, no, mezzo al mare, come dicevo prima, insomma, adesso non mi escono le parole. E questa è la situazione m veramente brutta in tutti i sensi, cioè fa buchi. dappertutto. Qui non si sa più, secondo me, da che parte guardare, da che parte. L'unica, secondo me, è quella di riscoprire i valori, i veri valori umani, i veri. E allora la carità, un po' di altruismo, un po' di di tendere la mano, di non approfittarsi sempre, di saper guardare oltre l'apparenza delle persone, perché secondo me c'è sempre un contenuto. Il contenuto è la parte forte delle persone. Sì, l'aspetto. Oggi si vive molto di aspetto perché si tende a fare dei collegamenti rapidi. Il bello, no, esteriormente attrae E il brutto questo anche quando erano quando eravamo piccini c'è stato passato questa idea e che è così il brutto è cattivo, il bello è buono e ci siamo cresciuti e questo che ci ha portato? Ci ha portato a una società che giudica solamente quello che vede e invece io non la non la penso così.
Cioè tante persone che magari non sono magari persone, no, bellissime, non sono persone così, no, appariscenti, però c'hanno un grande contenuto e allora quando parli con quella persona dici "Cavolo, dai, questa persona c'ha un bagaglio importante, ha qualcosa da dire. Posso imparare qualcosa da questa persona? Allora ti arricchisce quella persona. Allora quella persona tu hai piacere di incontrarla, di parlarci, di starci a prescindere da quello che sia l'aspetto. E oggi come oggi bisogna riscoprila questa cosa perché secondo me è importante. Ma poi diciamo anche che m diciamo che è cambiato anche tante tanti modi di percepire. Ehm la televisione è cambiata, televisione che è un mezzo che ci accompagna da tanto tempo. È cambiata perché ehm m non è forse la stessa televisione, anzi non è proprio non è la stessa televisione di una volta perché anche la televisione ha perso quei valori, no, che c'erano quella semplicità, quella quell'essere genuino, no? Perché eh C'erano anche delle trasmissioni, essendo un mezzo così diffuso, trasmissioni che erano educative, no? Film, trasmissioni, appunto. E era un bene che i bambini quando venivano messi davanti la televisione, no, attraverso questo mezzo potevano imparare qualcosa di buono. Adesso cito alcune cose tipo Quark, tipo, ecco, per i bambini, adesso mi ricordo, siamo fatti così, no, che spiegavano in modo semplice, no, come funzionava il corpo umano. Ecco, tutte queste trasmissioni che erano educative, no, oggi, nel 2025 non vedo che ci siano, almeno dal mio punto di vista, adesso magari eh sbaglio anche, non le vedo così in boga, però è un grosso dispiacere questo qui perché la televisione, essendo un mezzo così importante poteva fare poteva aiutare, no? E un'altra cosa che mi dispiace molto è che trovo una grandissima eh carenza anche a livello religioso, soprattutto magari dei giovani, nel senso che li vedo persi, eh, cioè ci si uno si dice cristiano, però magari tante cose che uno non le sa. È come uno, no, che c'ha la Ferrari, no? Dice "Ah, io c'ho la Ferrari, se ne fa vanto un po' con tutti. Ah, io c'ho la Ferrari, c'ho la Ferrari". Poi dopo quando s dentro la Ferrari, no, non sa né metterla in moto, non sa do sta il bocchettone per la benzina, non sa eh, dice "Ma come ti sei fatto tanto?" No, e poi dopo non sei le cose i basilari. Eh, così i ragazzi oggi come oggi, secondo me, in ambito, no, così di fede, in ambito e di conoscenza, sto un po' così, diciamo. E questo è un dispiacere. È un dispiacere perché se vedono pochi ragazzi magari attaccati a quello che una volta era una cosa importante all'interno delle famiglie che era il quello di frequentare la chiesa, fare alcune cose prima di pranzo, prima di cena, insieme, creava una sorta di nella persona sensibilità e Quando secondo me ci si allontana troppo dalla anche da una da un rapporto spirituale, anche quello porta il suo danno. Perché secondo me, no, siamo fatti un po' sia di carne che di spirito. Adesso si può essere d'accordo o meno e questa sicuramente ognuno ha il suo modo di pensare, di vedere, cioè ci mancherebbe, però dal mio punto di vista siamo fatti da entrambi, perciò bisogna un po' curare entrambi perché uno tira l'altro. Sarebbe bello, insomma, che le famiglie, perché tanto viene sempre dalla famiglia la questa staffetta e che facessero un lavoro su, no, solo sui figli, su Io dico solamente perché vedo i risultati poi quando questo lavoro non è stato fatto. È un dispiacere perché io sono una persona, diciamo, credente e mi dispiace, insomma, vedere questo disinteresse da parte dei ragazzi che adesso io non voglio fare di tutta l'erba a un fascio, ci mancherebbe magari c ci stanno anche tanti ragazzi, sicuramente ci saranno anche tanti ragazzi che frequentano, però Non lo so qual è la fetta più grande. Questo è il mio pensiero e ecco quanto. Insomma, posso dire un'altra cosa? Ehm, posso dire che mi adesso faccio un ritorno indietro per quanto riguardava il terremoto. Aggiungo questa cosa. Stiamo cominciando a vedere i frutti di tanta burocrazia. Troppa burocrazia. E questa burocrazia che a mio parere c'ha preso in giro molto per troppo tempo. Mh. gettandoci fumo negli occhi con tanta difficoltà stiamo vedendo qualche frutto di questo impegno politico, insomma, di chi si è preso l'incarico di portare avanti la situazione terremoto e ricostruzione, però molto lentamente, troppo lentamente.
E questa cosa, diciamo, ci fa ci sentiamo presi in giro. Ci sentiamo presi in giro perché poi ehm le persone vorrebbero ritornare a casa, anche se non è la stessa casa, però magari lo stesso posto. E in quel posto, anche se non è lo stesso posto, perdonatemi il gioco di parole, lo vivi con qualcosa di speciale, forse perché uno rivive in un certo senso di ricordi, ci portiamo dietro i ricordi che magari ci strappano anche qualche sorriso se uno riuscisse a ritornare a casa, nella propria casa. Io spero che anche io ho avuto eh case no, danneggiate, no, proprietà insomma danneggiate e spero di riuscire ecco, a rivederle ricostruite e di rientrare in un mondo che fa parte dei ricordi. Sicuramente sarà molto commovente, veramente tanto commovente e ritornare in un certo senso indietro nel tempo. Hanno un'altra vita. anche se siamo se siamo qua adesso e quella vita è là, però magari entra dentro casa una casa nuova, ma dai è sempre piacevole comunque ritornare nel proprio habitat - no? - nella propria terra? Dà quell'emozione, dà. [Lungo sospiro] Io mh penso che ho detto tutto quello che mi veniva da dire.

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