Valerio Roselli [27], Valentina Pagnotta [27], Forapezza, Ussita (MC), 9 marzo 2018
Valentina: Vai Valerio: Allora, Valerio Roselli, 27 anni, area SAE Forapezza, Ussita! Valentina: Valentina Pagnotta, 27 anni, siamo a Ussita. Valerio: Chi inizia? Inizia tu! Valentina: Vai Valerio: Io? vabbè! Dalla scossa del 25… Agosto del 25 Agosto . Valentina: 24 Agosto Valerio: 24 Agosto, alle 3 di notte… che abbiamo fatto? Valentina: Niente, semplicemente siamo stati fuori per strada la nottata, Valerio: Una notte in macchina, sulla [Toyota] Rav. Valentina: Si una notte in macchina, una notte per strada, però 2 giorni dopo siamo rientrati dentro casa nostra, Valerio: Sì! Qualche crepetta, niente di che! Valentina: Si! Lì per lì ci siamo spaventati però…. Valerio: cavolo tocca rimbianca casa, vabbè , qualche crepettina, OK Valentina: Non c’avevamo grandi danni, dopo 2 mesi sono venuti gli ingeneri, e ci hanno detto che casa era a posto, Valerio: ah si è vero! Valentina: allora abbiamo deciso insieme di metterci a imbiancare, Valerio: il ventisssse… diciamo Valentina: sette ottobre! il Ventisette ottobre abbiamo cominciato ad imbiancare il garage Valerio: Vabbè dal venticinque abbiamo iniziato ad imbiancare il garage, e a quel punto il 26, il 26 ottobre, alle 7, io stavo in piedi sulla scala e lei che mi aiutava a verniciare il garage, diciamo che ho iniziato a ballare da sopra la scala, e mi si so’ riaperte tutte le crepe davanti la faccia… fantastico, è andata via la luce, sono uscito fuori dal garage BAAMM ginocchiata sull’apetta, un ginocchio cosi grande, e li è arrivata la notizia che da Amatrice, era partito tutto il macello, così. E quindi niente, un attimo di panico lì in piazza, tutti quanti lì per il momento, rientriamo a casa lo stesso, perché da noi alla fine c’era arrivata una piccola parte del terremoto di Amatrice [/di Castelsantangelo sul Nera/] e andiamo a cena nella casa più sicura, che avevamo, insieme a mia madre e tutti quanti eee…. Valentina: Verso le otto e mezzo ci mettiamo seduti a tavola, tutti insieme, “Dai mangiamo qualcosa, facciamo finta di niente” Valerio: come se era passato ormai e li per fortuna che stavamo nella casa più sicura, perché Valentina: è arrivata la botta Valerio: perché eravamo in 6 dentro casa così, e ci sbatteva veramente per terra, perché casa antisismica, si muoveva tutta. è stata bella tosta dai. Valentina: fortunatamente eravamo al primo piano quindi: apri la porta e esci fuori… però a me la cosa che mi è rimasta impressa di quella sera era: noi tutti in giardino, tutti vicini, perché poi pioveva, sembrava proprio l’apocalisse, e dal giardino, che comunque casa della mamma non è lontana da qui, sentivamo cose che venivano giù. Cose che sbattevano, poi dietro c’è la montagna quindi si sentivano i pezzi di massi e di montagna che venivano giù, noi stavamo li, ci guardavamo… Valerio: dalla piazza si sentiva tipo un camion che scaricava i calcinacci, proprio i rumori dei tetti che veniva giù. Faceva uguale, come un camion che scaricava il materiale, Valentina: ed il pensiero li è stato: okk noi ci siamo toccati, va bene, noi ci siamo, Valerio: noi ci siamo Valentina: Ma tutti gli altri? per me quello è stato, per me, personalmente, il momento più brutto in questo anno e mezzo. Valerio: Sì Valentina: che non lo auguro a nessuno, perché tu sei consapevole. Ci sei, ci sei, perché poi stavamo proprio così, però poi cominci a fare la conta okk, reduci di quello che era successo ad Amatrice…. va bene. Però fortunatamente ci siamo tutti. e questa è la cosa importante Valerio: Una notte in Bianco e via, ci siamo spostati a Colorito subito Valentina: Sì! Valerio: subito dopo! Valentina: Sì il giorno dopo! Valerio: siamo stati al campeggio di colorito, con i proprietari abbiamo deciso un attimo, tramite il comune, di gesti un attimo la situazione, cercare il più possibile di mettere più gente possibile dentro le casette. Anche se era difficile, perché sia a noi, che a un’altra amica nostra, avevano detto “gestite questo campeggio, cercate di metterci più gente possibile,” abbiamo montato le brandine della protezione civile, però... era difficile di ad una persona: “te stanotte devi dormi insieme a quest’alta famiglia perché non c’abbiamo spazio. Cioè era difficile di tu dormi qui insieme a questo perché, chi so io per di questo? era un po’ difficile Valentina: però poi alla fine ognuno Valerio: un po’ difficile Valentina: le famiglie si sono organizzate Valerio: Sì alla fine, ognuno bene o male Valentina: noi abbiamo dormito con degli amici, con la cugina, con…eravamo, L’avevamo riempita però, cerchi di metterti insieme alle persone, con cui vuoi affrontare determinate cose perché poi sta tutto lì! Cioè quando non c’hai più niente ti rimangono le persone. Quindi sono le persone con cui dici: vabbè dai, affrontiamo questa cosa insieme! E poi?! E poi è arrivata la scossa della mattina! Valerio: e poi partiamo sì! Il 30 mattina, il risveglio a Colorito, è stato traballante, alle 7 di mattina perché quella notte, la fortunata notte, ha cambiato orario, e questo è un fatto da non sottovalutare perché sennò erano invece che le 7 erano le 8 e mezza? Valentina: Eh sì! Valerio: 7 e mezza 8 e mezza e comunque sia la gente voi o non voi qualcuno era entrato a casa a prende qualcosina Valentina: è vero Valerio: I vigili del fuoco stavano sui tetti e, cioè è stato, quello è stato un miracolo del terremoto, anche quello, che ha cambiato orario... e niente, risveglio traballante, armadio che andava in giro per la casetta de legno, aperta la porta a Colorito Valentina: si è aperta da sola la porta Valerio: il monte Bove bianco come se c’avesse la nebbia, c’ho ancora le foto, invece erano i massi che cadevano giù, me giro verso Ussita la torre del cimitero che aveva fatto una nebbia peggio de Milano Valentina: si perché noi stando alti vedevamo, c’avevamo la vista su tutta la vallata, Valerio: sì Valentina: era solo nebbia, che poi non era nebbia, era tutta polvere. Polvere ovunque, come te giravi polvere da tutte le parti. Valerio: e, e li è arrivato il “via tutti” Valentina: mhm poche ore dopo. Ci siamo messi seduti lì fuori, alle 7 della mattina, abbiamo aperto una bottiglia di vino, seduti per terra, e affronti le cose in modo alternativo, tanto che fai? Però, mi ricordo, stavamo seduti per terra e era come star seduto sopra la lavatrice quando fa la centrifuga, uguale, era un continuo, un continuo, senza sosta Valerio: vabbè quello dal 26, sta pentola che bolliva sotto, sembrava che scoppiavano le bombe sotto terra “Boom” “Boom” Valentina: però quella mattina.... io mi ricordo la prima notte a Colorito, dormivo con Valentina, la mia amica, e alla fine abbiamo dormito in due su un lettino singolo perché cioè era... c’era il vento fortissimo, fortissimo, eravamo sveglie, stavamo così, sedute vicine sul lettino, questo vento che non finiva più, poi ad un certo punto si fermava, arrivava il rumore della montagna e il terremoto. E ricominciava vento, è stato così, penso, tutta la notte ogni 2 minuti faceva così. Tremenda, è stata una nottata tremenda. Però... poi dopo niente, siamo scesi giù e ci hanno detto ragazzi: “fuori tutti” Valerio: il “fuori tutti” vabbè era impossibile sta qui no.... Valentina: ci hanno dato una spiegazione, giustamente ci hanno detto “fuori tutto perché, perché qui è pericoloso, perché se succede qualcosa si bloccano le vie di fuga, non sappiamo come portarvi via, quindi per il vostro bene fuori tutti”. E ci siamo fatti coraggio, uno per uno, siamo montati in macchina e siamo andati al mare Valerio: siamo andati al mare.... a Sant’Elpidio Valentina: Sant’Elpidio camping La Risacca... siamo stati li diversi mesi Valerio: Fino a? Marzo? Valentina: Fino a Aprile, Marz... fino il primo di Aprile dell’anno scorso Valerio: Aprile, Marzo dell’anno scorso, però dobbiamo dì che insomma non siamo stati... Valentina: siamo stati discretamente Valerio: non siamo stati male e soprattutto abbiamo sfruttato la situazione del terremoto, che stavamo lì, che comunque sia non siamo rimasti lì, dentro la casetta a Sant’Elpidio con le mani in mano a piangerci addosso “oddio siamo terremotati” e cioè ne abbiamo approfittato comunque sia lavoravamo tutt’e due avanti e dietro, che ne so, io me so preso la patente del camion giù perché magari c’avevo la scuola guida a due chilometri. Quindi ne ho approfittato della cosa Valentina: approfittato in senso buono, insomma, non in senso.... sì, ci siamo, insomma, non siamo rimasti lì a di mò che facciamo, oggi oddio, abbiamo cercato di occupare il tempo facendo cose costruttive, anche perché sennò penso che ci sparavamo in testa Valerio: tutt’ora comunque sia, cioè siamo ritornati a Ussita ma abbiamo trovato lavoro fuori grazie anche a questa esperienza, brutta esperienza, però c’ha avuto le sue cose positive perché abbiamo trovato tutt’e due dei lavori che ci piacciono fuori da qui, se farà la strada tutti i giorni, non c’è problema Valentina; si. Niente, dopo dal campeggio ci siamo spostati, per motivi di lavoro, ci siamo spostati vicino camerino in in altra struttura, siamo stati lì un po’ e contavamo i giorni per l’arrivo di queste casette. Adesso siamo qui e.... vedremo, è tutto in divenire, ci siamo resi conto che in quest’anno le certezze sono poche e bisogna darsi da fare sempre e comunque, qualsiasi cosa succede rimboccarsi le maniche e andare avanti.... no?! Valerio: Sì Valentina: Basta! Valerio: Me sa de sì, non me viene in mente nient’altro adesso. Valentina: Siamo felici di essere tornati a casa, questo sì! Basta. Intervista video
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