Patrizia Vita [54], Ussita, 11 agosto 2023 Patrizia: [01:40] … io ho la fortuna di essere in una soluzione abitativa molto piccola rispetto alle altre che sono ad Ussita però è un cambiamento importante nella modalità di approccio, perché noi che vivevamo quasi tutti in frazioni con pochissime persone per ogni frazione e quindi, nel bene e nel male che può esserci in questo, vivendo in maniera abbastanza solitaria, ovviamente ci siamo ritrovati ad avere dei vicini, dei dirimpettai, delle persone che hanno una vita diversa dalla tua, che conoscevi di vista ma che di fatto poi alla fine non ti conoscevi perché ovviamente la conoscenza è altro di quella che è una conoscenza superficiale. La mia fortuna è che insieme a me, nel contesto sia pre che dopo sisma, come me ci sono delle persone che negli ultimi avevo della relazioni, non tutte ma con molte, avevo delle relazioni importanti, e dunque questa ha tranquillizzato anche un po’ tutti noi. Ci siamo resi conto poi, vivendo tutti insieme che forse è stata una fortuna, forse è stata una coincidenza o forse siamo bravi noi, questo è tutto da dire, senza nessun tipo di forzature, senza nessun tipo di… come se fosse la cosa più naturale del mondo, ci siamo trovato a vivere molto bene tra di noi, almeno diciamo suddividendoci un po’ in casette, cioè c’è un’armonia, non ci sono mai stati degli screzi, non ci sono state problematiche legate al nostro vivere qua e quindi ti rendi conto che ovviamente, sì è vero, devi ricostruire la tua casa, devi fare tante cose però alla fine non si sta troppo male in questo posto: c’è un po’ il mutuo aiuto del vicino, prendimi questo, fammi questo, sto fuori facendo un aperitivo con gli amici, se mi fa piacere ti invito sennò «ciao, come stai», cioè veramente massima massima libertà. Detto questo, ovviamente, per quanto mi riguarda, l’aver messo piede in questa casetta sì, mi ha permesso di ricreare quello che poteva essere un habitat. Io vivo in una Soluzione Abitativa di Emergenza [SAE] da 40 metri, che è la metratura destinata ai single e alle coppie, ho un pezzo di giardino davanti, quindi diciamo che per molta parte del tempo vivo un po’ fuori. Ovvio che essendo una Soluzione Abitativa d’Emergenza, dovendo vivere qui per tre anni, questa poteva essere una buona soluzione, ovviamente non posso ospitare amici, non posso… cioè la mia modalità di vita, rispetto a quella che era prima, dove la mia casa era sempre piena di gente, in questo momento è un po’ sacrificato, nel senso che le relazioni che io avevo fuori dal mio paese, che erano la maggior parte, in qualche modo le curavo spostandomi io o ricevendo amici in casa. Con un unico divano letto e un’unica stanza da letto, questo ovviamente è molto complesso e quindi […] ci siamo dovuti riadattare tutti ad una cosa che per l’ennesima volta non abbiamo scelto, però sicuramente, appunto quello che è importante, è importante… io ho scoperto due cose, molto belle, con questa Soluzione Abitativa d’Emergenza, che con le persone giuste è bello vivere insieme, perché appunto nel periodo che ho vissuto a Sorbo [frazione di Ussita] che avevo il B&B [La Casa dell'Ortigiana], avevo una dimensione molto solitaria e molto indipendente, molto centrata solo su me stessa, in questa soluzione qua invece in qualche modo riadattarmi, ma è stata una roba che è venuta in maniera davvero naturalissima. La seconda cosa è un fiume [Ussita], nel senso che io vivendo a Sorbo, ovviamente non c’è il fiume perché è in alto, e vivendo qua mi sono resa conto che sento la bella energia del fiume che è vicino le nostre casette, nel bene e nel male… è più umido… però anche proprio sentire, stando la sera fuori seduta, il suono del fiume, perché poi il silenzio c’è, è comunque un’altra modalità di vivere questo paese. Mi ha fatto scoprire parti di paese che non conoscevo, perché ero molto concentrata nella mia frazione, e invece qui… posso non prendere la macchina per andare a fare la spesa perché la nuova area commerciale è a 3 minuti a piedi da qua, ci sono un sacco di strade piane, e la sera si fanno un sacco di giri, le passeggiate, accompagni i tuoi amici a spasso con il proprio cane, o le amiche. Quindi diciamo che c’è una modalità di vita completamente diversa. Ovviamente questo lo dico adesso, questo è il quinto anno che sto qua dentro. Io non appena sono entrato in questa casetta, diciamo che sono crollata: l’adrenalina dell’emergenza è andata scemando, ed è iniziato quel periodo che ognuno di noi ha poi vissuto, dipenda da quanto, che è la depressione e quindi diciamo che inizialmente non accettavo questo posto, non mi piacevano tante cose. Ad un certo punto, ovviamente Emergency era presente nei territori con i servizi di infermieristica e di psicologia, e quando mi sono resa conto una sera che il livello in cui stavo non era un livello che mi piaceva più, che non mi stavo più riconoscendo, ho deciso di intraprendere una terapia con loro, ed è stato un percorso importante e fondamentale, risolutivo diciamo per il mio voler stare qua, per accettare tutto quello che man mano mi sarebbe accaduto, mi stava accadendo in quel periodo lì, quindi anche il fatto che ti devi trovare un lavoro stabili altrimenti non sai come andare avanti, dal momento che non hai pensato minimamente cosa poter fare e cosa voler fare di tutto questo, quindi cioè tutta una serie di certezze venivano minate, e diciamo questo percorso inizia… lo porto avanti fin quando appunto non arriva l’ennesima situazione che colpisce il mondo, e che è la pandemia… [08:42]
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