Francesca Sbriccoli, Sabatino Riccioni [69], Ussita, 17 maggio 2019 Francesca: Io mi chiamo Francesca, Sbriccoli tanto non m’importa niente, l’età non te la dico. Te dico quella de Sabatino che ce n’ha 69, io molti di meno e…. il 26, cominciamo dal 26 agosto… Sabatino: No il 24. Francesca: Il 24 una nottataccia perché sapete quello che è successo… Sabatino: Alle 3 e rotti è arrivato il terremoto e noi, due giorni dopo, siamo andati a Colorito [camping] dai preti. Francesca: Abbiamo dormito, ci siamo stati fino… Sabatino: … al 20… Francesca: … che era il 30… Sabatino: … il 20 di ottobre. Francesca: Il venti d’ottobre? Sabatino: Che avevamo deciso di rientrare a casa, perché a casa non è che gli aveva fatto molti danni, e avevamo aggiustato il tetto che l’aveva spaccato. Abbiamo provato la sera prima del terremoto [del 26 ottobre 2016] il focolaio che c’era, se tirava, se non tirava il fumo, perché l’avevano abbassato un pochettino che era caduto. E purtroppo il giorno è arrivato… Francesca: … no il giorno dopo… Sabatino: … eh, sì il giorno dopo… Francesca: … la sera che c’era acceso il fuoco, no? Sabatino: No. No la sera che c’era acceso… o sì? Francesca: Sì! Sabatino: Ah, la sera del 26. Sì. Francesca: Che erano pronti i tortellini, veramente. Sabatino: La sera del 26 avevamo acceso il fuoco, stavamo mangiando però non eravamo ancora rientrati a casa. Mangiavamo a casa e dormivamo sempre su a Colorito, dai preti. Eh, è arrivato la prima scossa verso le 7, che stavamo a cena, e purtroppo siamo usciti, siamo usciti. Pioveva. Siamo andati sotto la casa da un altro tetto vicino, perché non ce fidavamo della casa, e siamo partiti. Abbiamo spento tutto. È arrivato il figlio, Stefano, e siamo andati su a Colorito, per andare sulla casetta di legno a dormire. Siamo entrati dentro, c’erano altri amici, Carlo e Secondina, che c’avevano il bar a Ussita, che c’avevano la stanza e noi un’altra; il bagno in società, insomma. Mentre stavamo qui è arrivato quello delle 9 [di sera] del 26 ottobre che c’ha tolto le finestre, porte, sportelloni, armadi sopra i letti, c’ha buttato tutto per aria. Francesca a imboccato la via dell’uscita e l’ha sbracata in mezzo al piazzale davanti la casetta, finché non è finito il terremoto non je l’ha fatta a rialzasse. Francesca: Ero tutta nera [di lividi] io, non mi sono accorta di niente, non mi faceva male niente. Sabatino: Tutta la notte, dopo, dal 26 via… una [scossa] ogni cinque minuti, sei minuti, sette minuti, è stato un bombardamento. Bububuum. Tant’è vero che da Colorito, sotto c’è [lo stabilimento] la Roana, l’acqua, io pensavo che andavamo giù, perché io guardavo per terra, e dico qui si apre la terra annamo giù a valle dalla Roana, perché… Francesca: Gli strilli!! Sabatino: … era una roba pazzesca. E in più abbiamo fatto un giretto quando che è finita ‘sta botta, per vedere le case se com’erano, come non erano… E erano messe male, tutte quante. Siamo andati, con Bruno Falconetti che c’aveva il bar, dice andiamo a vedere intorno a Sorbo [fraz. di Ussita], dalla provinciale se si vede… e purtroppo era[no] massacrate. E niente, da lì abbiamo cominciato a vedere quello che dovevamo fare. Noi da Colorito siamo scesi… no! Francesca: Sì! Oramai era deciso che dovevamo rimanere l’inverno lì… Sabatino: Sì. Dovevamo… Francesca: … perché avevano portato anche per mettere della breccia intorno, anche per la cucina si stavano organizzando, e invece la mattina ce semo alzati… io sono scesa con quell’amica mia… Sabatino: No, questa era la domenica. Francesca: Eh, beh, questo è il giorno dopo che ha fatto… Sabatino: Il 30. Francesca: … il 30. Sabatino: Il 30 mattina… Francesca: Io sono scesa… Sabatino: … siccome la lavatrice era giù al campeggio, dice, andiamo a lavare i panni e li mettiamo su, perché siccome c’era la fila, andiamo presto e li riprendiamo presto. Io sono andato giù perché c’avevamo i nipotini e Stefano con le bestie, Michela, stavano su una casetta giù al campeggio e io mi stavo allacciando gli scarponi addosso alla macchina, è arrivata questa del 30 mattina. 30 mattina una cosa pazzesca, perché… oltretutto non hai fatto manco in tempo ad alzà gli occhi che s’era oscurato tutto di polvere: Castelfantellino, la Valle… più era ripartita Francesca con questa amica, Secondina, che riandava a Colorito sotto al Monte Bove che se sentiva una cosa pazzesca. Francesca: Veniva giù tutti massi, tutti sassi. Sabatino: I massi. Bububuuum. Le piante che te venivano sopra. Stefano era andato al maneggio per vedere le bestie, s’è fermato, gli era sembrato di aver bucato e invece era[no] i sobbalzi che gli faceva fare il terremoto. Io via, mi sono messo a corre[re] e sono entrato dentro al campeggio, nella prima casetta c’era Michela coi nipotini, per dargli una mano che ancora stavano dormendo. Pori monelli so’ rimasti paralizzati, perché da… E da lì, verso le 9 è arrivato il sindaco, ha detto: qui, a mezzogiorno, tutti fuori. Tutti via da Ussita. Chi ha la macchina va via con la macchina, chi non ha la macchina arriva il pullman li carica e tutti a [Porto] Sant’Elpidio a Mare a… allo smistamento. Deportati insomma. Francesca: Purtroppo la cosa brutta è quella. Come se fa… Sabatino: Per me ha fatto una cosa fatta bene. Parlamose chiari. All’attimo. Però dopo non siamo più stati seguiti, non siamo stati più… Per carità… Però all’attimo doveva esser così. Non se poteva stare lì perché… Francesca: Beh, non c’era le case. Sabatino: … ogni due o tre minuti c’era una scossa madornale. Non è che… sembrava proprio una pentola che bolliva! Boboboom! Boboboom! Boboboom! Non poteva da rischià da lascià la gente… infatti invalidi, cose è stato un massacro. La partenza. Noi siamo arrivati a La Sfercia [fraz. di Camerino] sul punto lì della superstrada che c’era il bar prendere qualche cosa, perché era mezzogiorno e mezzo l’una, per mangiare qualche cosa, i bambini s’era fatti tutti e due la pipì sotto perché la paura è la paura. Francesca: Eh! Tosta. Tosta. È stata tosta. Sabatino: E siamo andati a [Porto] Sant’Elpidio. A [Porto] Sant’Elpidio all’Holiday. Francesca: Pieno di gente: Camerino, Caldarola Sabatino: Eravamo… Se te perdi manco li ritrovavi, perché noi eravamo abituati a cinquanta persone, a cento persone… Vai laggiù tutto pieno, tutto pieno. Per fortuna avevano deciso qui, o il sindaco o il vicesindaco, dice guarda: Ussita tutti da una parte perché già c’abbiamo un campeggio che… li aspetta. Allora ci hanno inquadrati e siamo andati giù. Francesca: Tutti fuori di testa. Sabatino: Embè. Francesca: Fuori di testa. Io mi ricordo solo che m’ero messa seduta in quel muretto appena entravi a Bellamare [camping a Porto Sant’Elpidio]. Cioè, se non c’era Michela, io con la carta d’identità… io non me ricordo niente. Dopo c’hanno dato i lenzoli, le coperte. Andate giù. Tutto… come un sogno, no? Così! Poi dopo pensavi a quei due piccoletti, perché quelli come solo sentivano il vento (1) già… capito? Piagneva. Eh! Facevano «Ecco il terremoto!». La notte Michela tante volte s’è dovuta rialzare. Eh… Poi c’emo passato un anno? Sabatino: Diciotto mesi. Francesca: Un anno. Diciotto mesi. Sabatino: Anche anche. E sì. Francesca: Diciotto mesi. Mmm. Però, tutto sommato, noi abbiamo trovato persone bravissime, anche amici, perché adesso veramente bisogna dire la verità. Però non è casa tua. Non è il posto tuo. Tanto casa manco questa è la tua, però non stai nel tuo ambiente. Capito? Sei un po’ fori… fori de testa. Sicuro! Sabatino: Oltretutto 24 ore su 24 ore non sai come passà il tempo, perché fai, prendi il giornale, leggi il giornale, guardi la televisione, però non è… non era una vita da montanari come eravamo abituati noi, che magari con le bestie c’hai da fa questo, c’hai da fa quello… Laggiù non c’hai niente da fa. Neanche al mare perché non ce piaceva… anzi… se te bagnavano i piedi scappavi via! Dunque… Francesca: È stata dura! Ma ce l’abbiamo fatta. Sabatino: Però siamo stati via… Francesca: Ce l’abbiamo fatta! Poi dopo pensavi… Allora: Stefano stava quassù, vabbè veniva su Michela, però sapevi tutti i problemi che c’erano… Noi con quei due bambini laggiù, dunque… Sabatino: Li dovevi accompagnare all’asilo. Francesca: … per fortuna! Sabatino: È vero! Francesca: Perché sennò eravamo annati via de testa. Poi pensavi quell’altro figlio, Giuseppe, che stava qui prima sotto la tenda, poi insomma è stato tutto un putiferio così, guarda. Per carità! Non… non se augura a nessuno. Però mai uno avrebbe pensato a una cosa del genere. Io lo dicevo pure ieri. Se c’avessero detto un po’ anni fa guarda che deve succede questa cosa, noi avremmo detto «Ma che state a dì!». Eh. Sabatino: Però quello che pensiamo adesso, che c’hanno dato questa casetta… Francesca: Se sta bene… Sabatino: … se sta bene, se sta caldi, tutto quanto, però siccome ci dobbiamo tirare le gambe qua dentro, pensavamo anche da stare un tantino… non dico tanto… gli scarponi invece da lasciarli ad acqua e vento, da metterli dentro la casa. Una stanzetta. 40 metri so’ 40 metri, devi sta’ proprio… risicato, perché sennò non c’hai manco posto da… da fare niente. Francesca: Eh vabbè. È andata così, apposto. L’importante… tanto noi, noi casa non… Sabatino: Noi non la ricordiamo. Francesca: … non la vedremo più. Sabatino: Quello sicuro. Francesca: E, io una volta ho detto che mi piacerebbe rivedere come riviene Sorbo [fraz. di Ussita], perché noi semo de lì… Lui: «va bene, lasciamo il numero a Michela, ce manna su una foto. Eheheh.» Sabatino: Ahahah. Francesca: Quindi stiamo tranquilli che lo rivedremo. Eh, dopo tre anni che non hanno smosso niente. Noi come semo usciti da casa, lì era così e così è! Sabatino: La più cosa sporca che c’è, prima di tutto il prezzo delle casette, che una tira l’altra… più o meno gira attorno ai 4 mila euro al metro. Con 4 mila euro al metro, se c’avevano dato i soldi, noi c’eravamo rifatti casa e stavamo apposto. Prima cosa. Anche che dovevamo ritardare un anno, due anni. Però questa è una vergogna, solo questo. Più, fanno portare via le macerie addirittura a 70 chilometri, senza chiamare una persona di, che c’abbiamo delle cave che sono vuote, da riempire, che potevano fare lo smistamento locale i tre comuni, Visso, Ussita, Castello [Castelsantangelo sul Nera] minimo… c’abbiamo qui a due passi. Dunque. È una vergogna. Senza far lavorare la gente locale e affamarla. Ed è una cosa. Più? Tutta questa gente che è girata? Con tanto di rispetto ai vigili del fuoco, con tanto di rispetto a tutti, qui le case chi cazzo l’ha svaligiate? Parlamose chiari! Se non c’era nessuno, i controlli c’erano! Allora? Quelli che sono entrati! Eh! A ‘sto punto, è questo, la valutazione del paese. C’erano carabinieri, forestali, guardia di finanza, vigili del fuoco, militari che ancora ce l’abbiamo… Ma questa gente, quando entrava uno in un paese che volevano questo, quello e quell’altro, li contavano la gente che stava dentro la macchina? Entravano in cinque ne usciva uno… quell’altri che facevano, preparavano per il giorno dopo? La Regione non ne parliamo. Sono venuti a fare i bell’imbusti quando è stato inaugurato un bar e un alimentari… Questo si deve vedere? È una vergogna, bella e buona. Non è una Regione. Tutta ‘sta burocrazia. Uno ha aperto una finestra, c’ha casa demolita, per ripartire se c’ha una B (2) bisogna fare il condono, su quest’altro devi fa’ quello, quell’altro deve fa’ quell’altro sennò non si parte. Ma che è? C’è stato un terremoto o non c’è stato un terremoto, sennò sciacquateve dai cojoni, no? Eh. Francesca: La finale è che casa non ce la rifaranno mai. Sabatino: Quello è… Francesca: Però domani… ci sentiranno! (3) Sabatino: Sì? Francesca: Eheheh. Domani ci sentiranno! Sabatino: Ah beh, domani vai a Roma, allora… Ci stanno i parlamentari che vi guardano dalla finestra, no? E dicono: guarda ‘si deficienti ancora vengono giù a fa’ li sverti. Francesca: Bisogna falli. Sabatino: Perché ci prendono per i fondelli, oppure per il culo, non lo so com’è meglio, ‘ché loro pure me sembra che quando parlano non siano così delicati, eh… Non è che sono dolci. Francesca: Comunque. Bisogna vede’ adesso, bisogna solo pensa’ a fa bene… Sabatino: Però, se stiamo bene, non ce ne frega più niente. L’anni ce l’avemo. Francesca: Sei tu che sei vecchio. Eheheh. Sabatino: Bello questo. T’aiutano, per la discesa, no? Oltretutto te mando anche in giro a fa le domande. Allora? Stregnemola la questione. La matassa… bisogna strignela. Fa la ioma. Arrotolalla. Ah… Sennò non se finisce. Però siccome a questi non gliene frega niente. Da una parte je entra, da quell’altra je esce. Uno più o uno meno che gliene frega a loro. Loro stanno tranquilli. Francesca: Mmmm. Sabatino: A questo punto Mauro non lo so. Che te devo aggiunge? Basta. Francesca: Hai parlato troppo. Sabatino: Sì, perché dopo me pijano le madonne… Francesca: Eheheh. Sabatino: … e non je la faccio più a… regolamme. Francesca: L’importante è che curino queste… Sabatino: Eh, quello sicuro. Tenessero le casette… Perché già da 5 anni, hanno detto che sono passati a 4 di… [garanzia] Francesca: Un altro po’… Eheheh Sabatino: Oltretutto c’hanno fatto le casette che erano per il mare… o per le pianure, coi tetti piatti… che se fa una nevicata ce schiaccia giù sotto… Speriamo che sia leggero lu tittu, sennò ce fa crepà quassotto. Se non c’ha ammazzatto lu terremoto c’ammazza la casetta, allora non… Tiri la maniglia e te ‘rmane sulle mano. Vai ad aprì l’acqua… lu lavandino non se apre oppure gira tutto e l’acqua scappa de sotto. La tazza fa questo, quell’altro fa quell’altro. Le puzze non ne parliamo perché, anche che stiamo in montagna, forse le pendenze loro non le capiscono, perché sennò de solito diceano che la merda va sempre in i’gnò. Invece non… non je la fanno manco a mannalla via, l’hanno trattenuta sotto la casetta, capito? Questo è… è un bel lavoro… è un bel lavoro. Se non sai da’ la pendenza, a 800 metri, 850… quanto stamo qui. Dunque pensa un po’ a che livello stamo. Questi sono i grandi architetti, geometri, ingegneri… non lo so io chi cazzo hanno chiamato. A parte che hanno pijato li quattro poracci che li annavano a carcà, oltre Italia eh, non voglio dire dove… però andavano là, ne pijavano 40-50, non avevano fatto mai questo lavoro… Le mattonelle, se c’hai le ciabatte, tocca sta’ attento sennò t’ammazzi dentro casa perché una c’è un dito dall’altra che sta staccata per aria. I termosifoni perdono acqua dappertutto. Non lo so io, boh! Francesca: E c’è andata bene. Sabatino: E c’erano delle ditte locali che stavano a morisse de fame. Però queste nessuno le ha interpellate… perché ce dovevano magnare sopra. ‘Na vergona! Francesca: E dire che a noi c’è andata bene. Sabatino: I controlli non si sa chi li doveva fare. Non ci sono stati controlli, perché sennò non poteva esser così. I portoncini di casa sono per interni, non sono per esterni. Siccome quando piove l’acqua entra dentro casa, la neve viene dentro casa. Allora tutta l’umidità fracida i portoncini. Dopo ce l’hanno detto: sono portoncini da interno, non da esterno. Non lo sapevano dove andavano? Allora che ce l’hanno portate a fa’? Carogne! Basta, non te dico più niente perché già me pijano le madonne. Francesca: Già è agitato. Super agitato. Sabatino: Beh. Francesca: Apposta devi veni’ a Roma. Sabatino: Questa è la realtà. Non è che dicemo le fregnacce. Compreso il Capo dello Stato eh. Francesca: E c’è andata bene! Sabatino: Che c’è venuto e c’ha detto «Non vi lasceremo soli» Francesca: Eheheh. Sabatino: E ‘na madonna. Certo! C’abbiamo l’accompagno qui. Non ci lasceremo soli. Ah, non lo so io. Non s’è visto più nisciunu. Cerescioli è arrivato dalla Regione, a fare lo sverto. Francesca: Ma che voi fa? Sabatino: Oppure coso… Sciapichetti: un nome ‘na garanzia! Francesca: Comunque. Tanto è andata così ormai, è inutile arrabbiarsi. Sabatino: Però purtroppo è così, paesi piccoli non contiamo niente, perché che contiamo? Noi siamo 300 persone? 300 voti. Vanno a Civitanova [Marche] una palazzina ne fa 400. Allora che conti, non puoi contare. Allora però lo dicessero. Se dobbiamo andare via, ce devono dire chiaro e… «Andate via perché ‘ete rotto li cojoni». Ecco. Il Parco [Nazionale dei Monti Sibillini] ha fatto la parte sua, e noi, ne parlo perché c’abbiamo il bestiame: mio figlio, non io. Io sto in pensione. Quella poca che m’hanno dato. Dunque: non ci possiamo più permettere di pascolare in alta quota, non ci possiamo permettere… I pascoli non ci sono più. Una riunione del parco, gli abbiamo detto i pascoli non ci sono… [Hanno risposto:] Dovete farli ripulire al bestiame. Allora gli è stato detto: se gli compriamo le motoseghe perché ci sono alberi grandi come un palo di luce… Non lo so io chi li deve ripulì ‘sti parchi! Questi pascoli! Come si fanno? Una fonte non c’è più. Però c’abbiamo il camoscio in alta quota. Questo è importantissimo per l’Italia… per le persone no! Perché tanto vale più lu camoscio che mille cristiani intorno qui a ‘sti tre comuni. Francesca: Do’ sti i mille? Sabatino: Beh, tre comuni, pressappoco lo famo, via. Cervi. Per carità, ci vogliono, allora bisogna che li mantieni. Noi prima di uscire con le mucche ci fanno vaccinarle. Prima di uscire con le pecore ci fanno vaccinarle. Queste bestie loro, che sono loro per la voce. Se fanno i danni non sono le loro. La bestia mia sì, perché sa va addosso a una mucca io devo pagare, se va addosso a un cervo? Loro non pagano niente perché c’è il parco! Allora me sembra che quessa è una legge forilegge. Ecco quello che è! Non è una legge fatta come va fatta. Fontanili non ci sono. Pascoli non ci sono. Ma che cercamo? Venite a vederlo, no? Noi siamo ad Ussita e vi aspettiamo. Chiamatemi. Io sono alla SAE [Soluzione Abitativa in Emergenza] numero 37, Riccioni Sabatino, 69 anni e me so’ rotto li cojoni. Oltretutto c’abbiamo una bella aziendina che potrebbe andà veramente bene, però non si va avanti così! Francesca: Finito? Sabatino: Sì. Francesca: È dieci volte che lo dici basta. Poi eheheh… Sabatino: Francesca, tu? Non gli dici niente? Francesca: Sto zitta, perché ‘i detto tutto tu. Sabatino: Eh. Acconsenti allora. Metti la firma. Acconsenti. Francesca: No. In certe cose no. Perciò dopo annamo in discussione. Sabatino: Ah no? In certe cose no? Francesca: In certe cose no. Sabatino: Quale? Quale? Francesca: Tante. Tante. E allora… Sabatino: Me cojoni! Francesca: Eheheh. Sabatino: Va beh! Francesca: E allora sto zitta. Sabatino: In ogni modo ringraziamo sempre dio che non c’ha levato la pelle. Francesca: In ogni modo, quando lo senti… ancora l’altra sera… Sabatino: Embè. Francesca: … l’altra notte è stato bello… Sabatino: Alle 4 ti arriva quelle schicchere! Francesca: … non è che riesci più a dormire! Anche che… Sabatino: Dopo se non è… Chi non l’ha sentito… Perché qui c’è gente che parla parla e lu terremoto non l’ha sentito eh, non è che dici…. Sennò se avrebbero sentito il terremoto, tutte ‘se stronzate non andrebbero avanti. Perché è così. Francesca: Loro non hanno… C’è gente che ha sentito appena quello del 26… Sabatino: … del 24 agosto. Francesca: … del 24 agosto Sabatino: Che da noi, sinceramente, non aveva fatto… qualche filatura… Francesca: Sì, era stata forte ma… non è che… Sabatino: … non aveva fatto danni eccessivi. Francesca: Ma noi l’abbiamo! Voi non avete sentito proprio niente. Quello del 30 penso che. Sabatino: Però per me il peggio che è stato, quello del 26 alle 9 [di sera]. Il 26 alle 9 io pensavo veramente che… Francesca: Il 26 alle 9 le aveva le case tutte… come te posso di’… tutte allentate. No? Dopo quello del 30. Chiaro. Però a vede’ una cosa del genere. Noi eravamo quasi arrivate su a Colorito che te giri e vedi… Sabatino: Ma le piante oh… Francesca: Fontignano, le cime… Sabatino: … le piante alte 20 metri… Francesca: … così. Sabatino: … te se accovacciavano sopra, mica madonne. Francesca: È stata una cosa… Sabatino: Perdio. Francesca: Giratte e non vede’ più niente. Sabatino: Io sinceramente. Francesca: Vedevi tutta la polvere. Tutto fumo. Non capivi più. Dicevi: ma che sta a succede? Infatti come lo senti, non ho paura nel senso che dici «Tanto qui non… Speriamo che qui non succede niente» Sabatino: Però adesso siamo dentro la casetta, tutto quanto, vediamo che è partite queste strade per comunicazioni, ma con tutti questi milioni che stanno spendendo… milioni di euro spesi male. Spesi male. Perché non si può spendere tutti questi soldi per una strada di montagna che è stata fatta da una ruspa e 4 mine. Dunque se è stata fatta a quei tempi, 50-60-70 anni fa che è stata tagliata la montagna, quello di monte è stato messo a valle, ci sarà un riporto di 2 metri e quello si è mosso. È un riporto. Allora tagliamone altri 2 metri e riportiamola a destra, da sinistra a destra e abbiamo risolto. Che so’ tutte ‘ste stronzate che vanno facendo. Questi sono soldi buttati via. E bisogna che la gente lo sa, perché è così. Francesca: Lo sanno tutti. Sabatino: Solo le stronzate vanno avanti. Oppure lo dicessero chiaro e tondo: qui ce deve magnare Tizio, Caio e Sempronio. Nessun altro. Manni per aria tutti oppure metti a stipendio. Con tutti ‘sti sordi con cui hanno messo in sicurezza che poi va demolito c’avevano rifatto i paesi. Ma che non lo capiscono? Io ho fatto la quinta elementare, non è che so’ un ingegnere, però questi sono deficienti. Chi gli ha permesso di fare queste cose. Francesca: Mah… Mo basta, silenzio. Sabatino: Basta, sennò me ‘ncazzo troppo. Francesca: Esatto. Devi andà dalle pecore… devi andà. Sabatino: Chiudi Mauro, basta. Francesca: Che già si è agitato troppo. Sabatino: No, non è agitato, è una questione che più te ‘nfochi, più te pijano le madonne perché… Francesca: Apposta devi venì a Roma. Sabatino: Ma che è? No. A Roma che vengo a fa, io ci verrei te l’ho detto… come dico io però. Francesca: Tutti così dicono. Sabatino: No, no tutti cuscì. Li vista la Francia? Ambè! Francesca: I Gilet Gialli? Se li famo arancione. Sabatino: Io però non sono per sfasciare pure i negozi di quei pori disgraziati che stanno a lavorà, capito? Ecco. Io so’ per annà al parlamento, quello devi crocchià. Francesca: Bah. Sabatino: No sfascià la bottega o da’ foco a la macchina de Tizio Caio. Francesca: Pure… pure Macerata mi sa viene? Non lo so. Sabatino: Eh cazzo. Le ragioni ce l’hai, dopo non c’hai più ragione perché hai fatto un casino, perché non può esse così. Francesca: Ah, poi c’è quelli dell’Umbria che vengono, vanno il 2 giugno. Sabatino: Come la vedo io, poi poesse me sbaglio pure io, non… non me sembra giusta. Come tanti che ce l’hanno con lu padrone e je ‘mmazzano la bestia. E me cojoni. Questo non esiste. Francesca: Hai detto che stavi zitto. Silenzio. Basta. Oggi non devi andà da nisciuna parte? Sabatino: Sci! Vado via. C’ho le mucche in giro, su da Don Angelo Intervista video Note
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